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1st step määrä9 - la, 26 tammikuu 2013
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1 Mayflowers Alternative rock 96
2 Dharma Rock 72
3 Itten Circle Italian Rock 38
4 Area 42 Alternative rock 33
4 NuovalchimiA Alternative rock 33
6 Odder Than 3 Progressive rock 17
7 The Wayfarers* Alternative rock 14
MEDIA
Con la solita grande partecipazione di pubblico ed addetti ai lavori il festival di Roma raggiunge la sua nona serata e si appresta ad entrare nell'ultima parte delle fasi eliminatorie che si concluderanno a Marzo.

Questa sera i 7 gruppi emergenti che si contenderanno gli slot a disposizione per le semifinali del black out fanno tutti parte della grande famiglia del rock.

Andiamo dall'alternative rock di Mayflowers, Area 42, The Wayfarers Band e Nuovalchimia, al progressive degli Odder Than 3 al rock italiano degli Itten Circle al rock dei Dharma.

La serata si apre con i Mayflowers. Grande energia i ragazzi. Sbarcano sul palco come i padri pellegrini sul continente americano. Tanta voglia di costruire un futuro e grandissima fiducia nei propri mezzi.
Proprio come i primi coloni americani i loro primi passi servono per capire quale dovrà essere la loro strada.
Si perdono, si cercano e finalmente si trovano usando la grinta ed il talento che non mancano.
Insomma la band dimostra di saper stare sul palco in modo convincente anche se ci mette un po a scaldarsi.
Il concerto che comincia in modo un po' confuso assume via via dei lineamenti più convincenti fino a raggiungere un livello ottimale nelle sue fasi finali. Insomma, l'America non è stata fatta in un giorno e lo sbarco della musica dei Mayflowers sul palco promette di poter diventare, concerto dopo concerto, una vera potenza.
Seguiteli con attenzione. Suoneranno al Black out e saranno i protagonisti di una data italiana in quanto vincitori della serata.


Seguono gli Area 42. Potenti. Completi. Impegnati. I brani sono forse un po troppo lunghi ma le armonie e la composizione è sicuramente molto interessante. Gli arrangiamenti sono ben studiati anche se manca qualche volta la necessaria precisione per valorizzare al massimo livello le idee che non mancano. Insomma c'è creatività, voglia, senso artistico e manca un po di regolarità e concentrazione che potrebbe far raggiungere agli Area 42 livelli davvero notevoli.
L'energia è infettiva e la band è capace di stare sul palco e di trascinare il pubblico. Insomma un giudizio complessivo sicuramente positivo. E secondo noi hanno ulteriori spazi per migliorare.

Terza formazione della serata sono i Dharma. Capitanati da una cantante potente anche se non sempre perfettamente in grado di valorizzare le sue indiscutibili capacità. Sopratutto le note alte della sua voce andrebbero incanalati con maggiore rigore per evitare che qualità dei toni perda efficacia e rotondità. Si fa piacere, e molto , il bravissimo pianista che mostra gusto, regolarità e talento nelle parti che sostengono efficacemente l'insieme. CI sono piaciuti i brani, originali e a tratti molto personali. C'è forse da fare un lavoro di cesello sugli arrangiamenti che sono parsi in qualche passaggio un po troppo casuali o scontati. Meno, delle volte è meglio. Detto questo la band ha potenzialità notevoli ed è già una realtà di grande interesse. La aspettiamo con curiosità per il concerto del Black out.

Quarto gruppo a salire sul palco sono THE WAYFARERS BAND. Il gruppo presenta brani in inglese ben costruiti e arrangiati con gusto anche se un po piatti e banali. La band è piacevole e il concerto scorre via senza problemi godibile e leggero. Manca certamente un po di capacità di stare sul palco. Nonostante il set gradevole la sala rimane fredda. Pur essendo sabato sera ed il gruppo sia stato posizionato al centro del programma lo show non convince gli spettatori che rimangono distanti e piuttosto indifferenti. Insomma manca un po di capacità di comunicare. Peccato, perché l'offerta musicale - se supportata da maggiore entusiasmo da parte della sala - non sarebbe male.

Entriamo nella seconda metà dello spettacolo ed è il turno degli Odder than 3. I tre musicisti, forse i meno giovami della serata, dimostrano subito capacità tecniche di buon livello. In particolare ci è piaciuta la batterista che ha saputo governare bene il groove generale della band dirigendolo con stile e senso del ritmo. Lo spettacolo è intenso ma un po' troppo autoreferenziale. Insomma energia e idee ci sono ma rimangono sul palco invece di invadere la sala che infatti rimane sulle sue. Insomma avere talento è la conditio sine qua non ma poi serve anche la capacità di fare arrivare le emozioni a chi ascolta. In questo caso il concerto - che noi abbiamo pur trovato emozionante - è invece rimasto un po troppo distante dal pubblico presente.

Penultima band della serata sono i Nuovalchimia. La band presenta un concerto d'autore. Musica italiana realizzata con attenzione e molta sapienza. Ottime le idee per gli arrangiamenti sempre misurati e ben orchestrati. Le canzoni sono scritte con personalità e davvero tanto buon gusto. Insomma una band convincente da ogni punto di vista. Professionalità, idee, talento ed anche i testi sono costruiti con raffinatezza e senza nessuna superficialità. Insomma bravi a 360%. Li aspettiamo al Black out dove siamo sicuri sapranno esprimersi ancora ai loro ottimi livelli.

Chiudono la serata gli Itten Circle. Una vacchia conoscenza del festival che ha già avuto la possibilità di produrre un loro show in passato. La band sembra sicura di se ed efficace. Brani emozionanti e nessuna inutile forzatura per spingere i pezzi a 140 battute al minuto. Sonorità sospese tra l'elettrico e l'acustico ed una sezione ritmica diretta e regolata armonicamente e ritmicamente da un'ottima bassista capace di cucire gli intrecci di basso e batteria intorno alle trame armoniche del chitarrista cantante. Una band piacevole che è stata giustamente apprezzata dal pubblico che li ha voluti premiare con il passaggio al prossimo concerto.

La serata si chiude con Mayflowers, Dharma, Area 42, Nuovalchimia e Itten Circle selezionati per il prossimo show. I nostri complimenti vanno però anche agli ottimi Odder than 3 e The Wayfarers Band.

Chiudiamo con una menzione speciale per quelli che so sono rivelati la vera sorpresa per il pubblico in sala. Nel corso della serata sono infatti salito sul palco come special guest i vincitori dello scorso anno THE BLENNIES. Il gruppo romano, vincitore prima della finale a Stazione Birra, poi vincitore della finale nazionale all'Alcatraz ed infine quinti classificati (su 18) alla finale mondiale in Germania hanno dimostrato di che pasta sono fatti. Concerto straordinario, trascinante che ha fatto esplodere la sala che ballava e ondeggiava a ritmo con la band. Insomma un regalo apprezzato da tutto il pubblico che ha avuto la possibilità di godersi i 30 minuti di quello che è considerato oggi il miglior gruppo emergente della realtà musicale della capitale e non solo.