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    "Electric Gypsy", pseudonimo che identifica l'immagine di Jimi Hendrix, è un progetto che nasce nel 1998 dal desiderio di riproporre il sound hendrixiano e l'atmosfera psichedelica di fine anni sessanta, cercando di ricreare uno show convincente sia sonoro che visivo.
    Infatti, per Alex Dal Corso, l'aver assistito ai concerti di MORE EXPERIENCE e di RANDY HANSEN (mitiche tribute bands di fama internazionale), lo convince che la musica di Hendrix va assolutamente mantenuta in vita e di dover assolutamente studiarne lo stile.
    Chiede così la collaborazione di Marcel Aeby (chitarrista dei More Experience) col quale stringe una grande amicizia e gli incontri in Svizzera si susseguono per alcuni anni.
    Nel frattempo è invitato a molte jam con vari musicisti veneti, ma quello che gli preme di più è formare finalmente il proprio trio, per poter così iniziare il lungo lavoro di preparazione dei brani e di messa a punto del suono.
    La prima jam sperimentale avviene nel 2001 con la collaborazione di Marc Abrams (basso), Manuel Signoretto (batteria), ma il progetto non ha seguito per i numerosi impegni musicali dei due.
    Così, il sogno sembra svanire…
    Ma nel 2002, la jam con Richard Ray Farrell (chitarrista blues americano) in un locale vicino a Treviso, gli da la carica per non desistere.
    Infatti dopo varie formazioni volanti, con l'aiuto di uno dei suoi vecchi amici, (Luciano Scomparin), riesce finalmente a contattare il batterista con lo stile di Mitch Mitchell (Sandro Casagrande).
    Il progetto prende piede e dopo alcune prove l'entusiasmo è palpabile, ci si rende conto di dover assolutamente lavorare alla realizzazione di questa "Time Machine".
    In un anno, però, riescono a provare solo un decina di volte, mettendo su un repertorio di un ora e mezza, ma la voglia di riscattarsi e di verificare l'opinione del pubblico è grande.
    L'occasione c'è, infatti a maggio 2004 Alex viene invitato da alcuni tra i più importanti esperti hendrixiani in Italia, quali, Alvise Di Giulio, Mauro Filippini, Roberto Bonanzi (coautore del libro " Jimi Hendrix, 5 Giorni a Maggio - Italia 1968) ad un raduno a Saturnia, dove incontra per la prima volta Caesar Glebbeek (coautore della biografia più completa su Jimi Hendrix - "Una Foschia Rosso Porpora").
    E' un pomeriggio di jam tra i più autorevoli interpreti hendrixiani tra i quali Maurizio Bonini di Roma, John Marshall Gibbs e molti altri.
    Da questo magico incontro ne scaturisce una data in luglio alla "Festa de L'Unità di Modena", il risultato voluto è finalmente arrivato…
    Alessandro Dal Corso    20 november 2004 12:00